Descrizione
La polveriera venne costruita intorno al 1906, come deposito di armi e munizioni collocato in una posizione strategica e funzionale, data la vicinanza della ferrovia Brescia Iseo Edolo. Quest'ultima era una struttura necessaria per il trasporto di grandi masse di uomini e materiali nel caso fossero servite in una guerra contro l’impero Austro Ungarico, i confini del quale passavano proprio sulle creste delle montagne della Vallecamonica.
Il 29 marzo del 1945 la polveriera venne bombardata dagli alleati per impedire ai tedeschi di rifornirsi di munizioni. Da alcuni giorni si diceva alle popolazioni di stare attenti, appena avessero sentito la sirena di scappare e allontanarsi dalla polveriera. Qualcuno riuscì a scappare, altri invece non ce la fecero, tre persone morirono all’istante, altre quattro gravemente ferite morirono nei giorni successivi. I partigiani consapevoli che i tedeschi erano in ritirata e ripiegavano verso l’alta Valle per andare oltre il passo del Tonale o in Valtellina, segnalarono le coordinate della polveriera ali Anglo Americani che, per evitare l’approvvigionamento di armi da parte dei tedeschi decisero di bombardarla evitando l’asportazione di materiale importantissimo.
Ora la polveriera è stata restaurata, lasciando lo scheletro a cielo aperto così come è stato visto per 70 anni da chi passa sulla strada tra Sonico e Rino.